Il Master si propone si propone di formare figure professionali attive nel campo della diversità in generale, fornendo le competenze necessarie per coordinare le diverse figure all’interno della pubblica amministrazione, così da assicurare la corretta inclusione sul luogo di lavoro dei soggetti con diversità di vario genere. L’obiettivo è quello di favorire uno sviluppo della pubblica amministrazione, in termini di qualità del servizio, fornendo le competenze adeguate per riconoscere i talenti e le capacità di ogni persona. A tal fine, il Master si propone di fornire gli strumenti necessari per la crescita di una cultura dell’inclusione e delle pari opportunità. L’approccio al tema è di carattere trasversale, legato dunque non solo alla disabilità ma anche alle differenze di genere, di età e di cultura. Ciò in una prospettiva multidisciplinare, di carattere socio-psicologica, economico-organizzativa, storico-culturale e giuridica.

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Scopo del master è proporre un percorso formativo in grado di offrire, sia a che ha conseguito una laurea magistrale in ambito umanistico, sia a chi ha ottenuto titolo equipollente in settori ferenti alle scienze del vivente, un completamento della propria formazione che lo metta in grado di:

  • inquadrare teoricamente, comprendere criticamente e spiegare efficacemente la fase di rivoluzionaria trasformazione che l'intero ambito delle scienze bio-evolutive, da una trentina d'anni, sta attraversando in conseguenza di scoperte I epocali come quella dell'eredità epigenetica. Trasformazione che investe 'orizzonte teorico, epistemologico edeziologico non meno che quello metodologico, tecnologico, applicativo;
  • valutare adeguatamente le ricadute sociali ed etiche di queste trasformazioni, e gli orizzonti inediti che esse dischiudono al confronto tra scienze umane e naturali, ai processi educativi, all'assistenza medica e sociale e, più in generale, alla lotta contro le "embodied inequalities". Ricadute e ambiti applicativi che rendono oggi più che mai necessario formare, nelle nuove generazioni, la capacità di intrecciare criticamente approcci, concetti e metodi afferenti ad entrambe le tradizioni scientifiche;
  • contribuire a far fronte al fatto che, in conseguenza del riscaldamento globale, nei prossimi decenni, tutti gli ambiti scientifici, lavorativi e associativi dovranno confrontarsi con scenari inediti e drammatici, e cooperare per mettere in campo contromisure che ne contengano i danni.

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Il Corso intende formare un profilo professionale completo e rispondente alle esigenze quotidiane riscontrabili nella gestione e nell’organizzazione delle attività di coprogettazione svolte dai diversi operatori sociali. L’offerta formativa è dunque pensata per accompagnare i partecipanti nelle sfide e nei cambiamenti che devono affrontare nel mondo del lavoro, con una formazione specifica per lo sviluppo e il consolidamento di hard e soft skills, per costruire soluzioni partecipate e condivise.

Il percorso formativo elaborato, rivolto congiuntamente agli attori degli enti pubblici e della cooperazione sociale, intende offrire uno spazio di confronto e scambio finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • fornire gli scenari di sviluppo del welfare in Italia e il ruolo della coprogettazione all’interno di tali scenari;
  • sviluppare conoscenze riguardanti il quadro normativo di riferimento della coprogettazione tra pubblico e privato;
  • definire gli oggetti e gli ambiti di intervento per i quali la coprogettazione può diventare uno strumento privilegiato;
  • delineare modelli di governance più adeguati a mantenere, anche in corso di realizzazione del progetto, una relazione di partenariato senza ricadere in una tradizionale relazione tra committente e fornitore;
  • offrire gli strumenti operativi e le soluzioni organizzative utili a mantenere tale equilibrio (co-coordinamento pubblico-privato, creazione di gruppi di lavoro misti, ecc);
  • costruire linguaggi comuni e metodologie progettuali condivise fra soggetti che provengono da culture organizzative differenti.

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